Formedil-Bari partner del progetto e del corto “Il Vecchio e il Muro” realizzato nell’ambito dell’attività di informazione e prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro.
La pelle di Mimmo, ‘bruciata’ e mangiata dal sole a causa di anni di duro lavoro nei cantieri stradali in assenza di misure di protezione adeguate, è allegoria della fatica e della sofferenza alle quali si diventa spesso refrattari quando si lavora sotto il sole, in una torrida estate pugliese, a distanza ravvicinata dal bitume rovente che appiattisce le strade.
E’ proprio il murales, del quale diventa protagonista, con i suoi colori consunti, scrostati e sbiaditi dal sole e nel quale tutti lo riconoscono grazie al suo aspetto caratteristico ed alla sua notorietà di quartiere, che segnerà una sorta di ‘catarsi’ per Mimmo: riconoscendosi in esso, infatti, non si darà pace fino a quando l’artista dell’opera non apporrà una sola, decisiva modifica: un cappellino per schermarlo dai raggi solari. L’espediente del muro per raccontare la storia di Mimmo non è solo un lavoro cinematografico. Va ben oltre. Il murales, realizzato grazie anche al contributo economico di Formedil Bari, resterà sul muro, diventando un vero e proprio messaggio permanente di sensibilizzazione al tema della cura della pelle e della prevenzione.
L’opera di Antonio Palumbo, mira a sensibilizzare i lavoratori sui danni derivanti dall’esposizione prolungata ai raggi solari, e, attraverso la narrazione, ad accrescere la consapevolezza dei rischi per la salute, in particolare dei tumori e delle malattie della pelle.Destinatari del progetto sono i lavoratori dei settori dell’edilizio e dell’agricoltura che saranno coinvolti in iniziative di sensibilizzazione su tutto il territorio regionale.